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lunedì 7 febbraio 2011

MANIFESTAZIONE CONTRO BERLUSCONI AD ARCORE







da Il Gazzettino.it

Arcore, scontri fra manifestanti e forze dell'ordine: due fermati e feriti
Un centinaio di persone ha tentato di raggiungere
la villa di Berlusconi. «Ci manda la Minetti, fateci entrare»

ARCORE - Scontri tra polizia e manifestanti ad Arcore: dal gruppetto di manifestanti che ha lasciato la manifestazione principale per raggiungere la residenza del premier e che è stato bloccato dalle forze dell'ordine, è partito un lancio di oggetti, soprattutto bottiglie anche di vetro, contro polizia e carabinieri che bloccano l'accesso alla strada che porta alla villa del premier. Polizia e carabinieri hanno reagito caricando il corteo di un centinaio di persone e facendolo indietreggiare anche con manganellate. Ci sono stati corpo a corpo fra i manifestanti e le forze dell'ordine. Il resto della manifestazione del Popolo viola nel frattempo si è sciolto. Due manifestanti sono stati fermati. Molti altri sono fuggiti. Secondo la polizia diversi agenti sono rimasti feriti negli scontri che hanno visto anche diversi corpo a corpo. Anche tra i manifestanti si registrano feriti e anche un giornalista è rimasto contuso.

Al raduno erano presenti un migliaio di persone: «Questo evento è stato organizzato senza il finanziamento dei partiti perché vuole essere l’espressione di tutto il popolo e non di una sola parte», ha detto dal palco una rappresentante del coloratissimo e festoso Popolo Viola, che è arrivato con cartelli, striscioni, bandiere viola, tricolori e maschere grottesche di Berlusconi. Ironici i cartelli come “Bunga vita a re” o "Fuori le escort dallo Stato” e i travestimenti carnevaleschi da Berlusconi in versione

domenica 28 novembre 2010

LA N'DRANGHETA IN PROVINCIA DI VARESE E IN LOMBARDIA C'E'

Da Varese Notizie

"Dopo avere pervicacemente negato l'esistenza al nord della criminalità organizzata oggi il brutto risveglio: consiglieri comunali del centro destra di Desio, nel milanese, collusi con la 'Ndrangheta. Il centro destra dirà anche stavolta che qualcuno trama contro, negando l'evidenza dei fatti?". Andrea Bagaglio, dell'Italia dei Valori, ragiona sulla presenza della 'Ndrangheta in Lombardia.

La Lega, compagna di amministrazione del PDL in quella città ha cercato di salvarsi lasciando soli i solidi alleati berlusconiani, ma possibile che in questi anni gli uomini del carroccio non si siano accorti di nulla ? Possibile che i fatti di Lonate Pozzolo non abbiano insegnato nulla ? Come non prestare attenzione alla relazione della Dia quando scrive che la 'Ndrangheta "ha influenzato la vita economica, sociale e politica"?

Da più di vent'anni Cosa Nostra e la 'Ndrangheta arrivano al Nord, a grappoli di boss ed affiliati per fare buoni affari alla loro maniera e "il buon governo di Lega e Pdl " ha fatto finta di nulla. I buoni affari si fanno soprattutto in edilizia, ottima occasione per il riciclaggio di denaro sporco, quello non portato all'estero e fatto rientrare pulito pagando solo il 5% di tasse.

Del resto quando Lega e Pdl votano per sottrarre all'attività della magistratura un uomo come l'onorevole Cosentino, personaggio noto per la sua contiguità con cosche Casalesi, tutto è possibile. In un nord amministrato da Lega e Pdl, dalle amministrazioni regionali, a quelle, provinciali, comunali, sarebbe ora che comincino a pagare coloro che non hanno vigilato nell'interesse dei propri amministrati, coloro che, in molti casi, hanno fatto accomodare le cosche nell'edilizia, nei lavori pubblici, nei piani regolatori, nel commercio, in politica, senza dire una parola, anzi negando l'evidenza dei fatti. Purtroppo ci aspettiamo che vengano a galla altre realtà come quella di Desio, grazie a solerti investigatori e a capaci magistrati che lavorano sodo, loro sì al servizio della comunità.

Andrea Bagaglio. Italia dei Valori – Provincia di Varese

mercoledì 17 novembre 2010

CAVALLI SU SAVIANO: "ADESSO REGIONE LOMBARDIA QUERELI ANCHE ME"

Da www.giuliocavalli.net
By Giulio Cavalli novembre 16, 2010
Dopo la puntata di “Vieni via con me” di ieri sera, il Presidente del Consiglio regionale lombardo, Davide Boni, ha annunciato di voler querelare Roberto Saviano.
“Se è vero che Boni ritiene un’espressione diffamatoria (quindi falsa) che alcuni uomini, all’interno del Consiglio regionale e della Giunta, avrebbero goduto dell’impegno elettorale non convenzionale di persone conclamate di ‘ndrangheta in Lombardia, allora quereli anche me” è il commento di Giulio Cavalli, consigliere regionale dell’Italia dei Valori.
“Sarebbe una buona occasione – prosegue il consigliere regionale di IdV – per rileggere pubblicamente, ancora una volta, gli atti giudiziari che raccontano di come famiglie calabresi abbiano convogliato voti per soggetti politici in Regione”.
“Qui non si tratta di responsabilità giudiziarie – aggiunge Cavalli – ma di opportunità che, in politica, dovrebbe essere un dovere oltre che un valore. Fino a qualche giorno fa si diceva che la parola facesse paura alla mafia, oggi scopriamo che la parola fa paura anche alla politica lombarda”.
“Piuttosto che difendere ‘l’onore’ dell’istituzione che rappresentano, Boni e la Giunta lombarda rispettino il mandato politico ricevuto e impediscano che certe cose accadano” conclude Cavalli.
Gruppo Italia dei Valori
Consiglio regionale della Lombardia