Il leader Idv risponde all'attacco di Flores e al documento di De Magistris, Alfano e Cavalli che sollevano il problema della questione morale
Mentre risponde alle nostre domande sul cellulare, dal telefono fisso sta commissariando l’Idv in Piemonte. “Non si può mai stare tranquilli. Da una parte mi accusano, a me!, di questione morale, e intanto io commissario il nuovo coordinatore piemontese che ha appena imbarcato un tizio che vuole stare con noi ma intanto dichiara che resta fedele al sindaco di San Mauro Torinese del centrodestra. Dopo i Razzi e gli Scilipoti, ci mancava solo questo!”.
Com’è questa storia del Piemonte? C’entra qualcosa col precedente coordinatore che s’è rivolto ai giudici per contestare la regolarità dell’ultimo congresso?
C’entra e non c’entra. Il congresso in Piemonte, l’ha stabilito il giudice in via d’urgenza, era regolare. Andrea Buquicchio, che ha fatto per 10 anni il coordinatore regionale e per 5 il consigliere regionale, ha perso il congresso e voleva farlo invalidare perché un altro l’ha battuto. L’altro, Luigi Cursio, un medico, uno della mitica ‘società civile’, in buona fede per carità, diciamo per inesperienza, era così contento di avere strappato uno al Pdl che non gli ha chiesto nemmeno di scaricare la giunta Pdl di San Mauro. La società civile è una bella cosa, lo dico a Flores d’Arcais: ma a volte combina certi casini… Flores non ha idea di cosa vuol dire creare dal nulla e poi organizzare un partito, basato tutto sul volontariato.
Per un riciclato che respingete, altre centinaia ne avete imbarcati. Soprattutto mastelliani.
Ma non è che chiunque abbia fatto politica in altri partiti ha la peste addosso. Abbiamo delle regole: niente inquisiti, men che meno condannati. Ai congressi votano gl’iscritti, e mai per delega: bisogna essere presenti fisicamente. Se poi uno ha consensi e prende più voti di un altro, che ci posso fare io? E’ questione morale o è democrazia? Sapesse quanti trombati perdono il posto e si mettono a strillare alla questione morale.
Lei ha fatto intendere che De Magistris vuole il suo, di posto.
Ma quando mai. Mi riferivo alle lamentele che