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sabato 29 gennaio 2011

CONFERENZA IDV PROVINCIALE SULLE PROSSIME INIZIATIVE

da Varese7press

Anche a livello provinciale tante le iniziative dell’IDV per il 150esimo del’Unità D’Italia. Borse ecologiche e tricolore in omaggio a chi s’iscrive al partito.

Varese, 29 gennaio 2011- Sono attivi a livello provinciale i rappresentanti dell’Italia Dei Valori,che fin dall’anno scorso hanno avuto il coraggio di “svecchiare” il partito fondato da Antonio Di Pietro, eleggendo a segretario provinciale il 21enne Marco Bertoldo, Ma un po’ tutto il movimento propende per questa strada, senza però dimenticare quel tanto bistrattato “amor di patria” tra i valori fondanti di ogni nazione democratica.
Così come in tal senso non vanno dimenticati quei personaggi con una valenza storica-politica,  che all’attuale italietta, in un passato ancora troppo recente per dimenticare ( ma in realtà non andrebbe mai dimenticato…), hanno dato tanto per far sì che la democrazia imperasse sopra ogni cosa.
Tra questi il mai dimenticato ex Presidente della Repubblica Sandro Pertini, per il quale la segreteria provinciale dell’IDV ha deciso di organizzare, giovedì 24 febbraio,  una trasferta in pullman a Stella San Giovanni nel savonese, dove si avrà la possibilità di visitare la nativa casa-museo, dove Pertini nacque il 25 settembre del 1896.
Una iniziativa che

INTERROGAZIONE LEGA NORD IN PROVINCIA

 da VareseNews 

Soldi per l'unità d'Italia al Veneto? Fa discutere la proposta leghista
L'interrogazione è stata presentata in Consiglio provinciale. Vilma Borsotti (Idv): «Ho avuto la sensazione che si volesse fare un utilizzo strumentale di un drammatico evento»

Nel Consiglio Provinciale del 26/01/2011 la Lega Nord, tramite il Consigliere Provinciale Marco Pinti, ha presentato un’interrogazione per dirottare le risorse previste per il “Centocinquantesimo” dell’Unità d’Italia  in aiuto alle aree alluvionate del Veneto. La richiesta era giustificata dal fatto che la celebrazione era  soggetta ad alimentare solo rivalità faziose e pertanto era da ritenersi inutile.
Per Regolamento Provinciale alle interrogazioni non seguono discussioni di conseguenza  non son potuta intervenire ed è  per questo motivo che voglio esternare il mio pensiero  in modo da poterlo condividere con i cittadini che vorranno leggerlo.
Ho avuto la netta sensazione che si volesse fare un utilizzo strumentale di un drammatico eventocon fini esclusivamente propagandistici e ritengo che questo sia antietico e decisamente inopportuno.
Tutti sappiamo  che la Lega Nord ha un fine ben preciso indicato in modo inequivocabile  nell’Art. 1 del suo Statuto:  “….conseguimento dell’indipendenza della Padania attraverso metodi democratici e il suo riconoscimento internazionale quale Repubblica Federale indipendente e sovrana”. Questo è il loro obiettivo, che va rispettato come la Democrazia insegna,  ma non è sicuramente l’obiettivo della maggioranza degli Italiani che, invece, si riconosce

martedì 16 novembre 2010

SAVIANO SULLA MAFIA DEL VARESOTTO

 Da Varese News

Roberto Saviano si occupa di 'ndrangheta nella seconda puntata della trasmissione "Vieni via con me" toccando, oltre alla Lombardia, anche la provincia di Varese e la locale di 'ndrangheta di Lonate Pozzolo-Legnano e la Lega Nord. Dopo aver spiegato le radici ataviche dell'organizzazione mafiosa e la sua struttura interna, così come le operazioni "Bad Boys", "Infinito" e "Il Crimine" ce le hanno spiegate nei mesi scorsi passando, poi, alla lettura del giuramento degli affiliati eseguita da Antonio Albanese. Con alle spalle le gerarchie interne della 'ndrangheta lo scrittore descrive come è strutturata la 'ndrangheta partendo dalle locali, formate dalle società maggiori e quelle minori, dai crimini, strutturati in capocrimine e i vari mastri di giornata e le 'ndrine, le famiglie e le cosche legate ai paesi d'origine.

Proprio dalle ultime scoperte sull'organizzazione interna Saviano si collega al nord e a Milano: «Le ultime cariche: mammasantissima, infinito e conte ugolino sono state scoperte a Milano. Storie che sembrano lontane – dice Saviano – nulla di più falso». Platì come Casal di Principe e Corleone sono luoghi pieni di bunker dove si nascondono uomini che vivono in condizioni terribili ma dai quali esercitano il loro potere che arriva fino a Milano. «In quei bunker si decide il destino di questa parte d'Italia – dice Saviano - nella Lombardia, regione capitale degli investimenti criminali. Altro che terroni», e via con l'elenco dei lavori dove si sta infiltrando la 'ndrangheta.

Un giorno compare Nunzio, al secolo Carmelo Novella, decide che vuole staccare l'organizzazione in Lombardia dalla Calabria e dalle cosche madri firmando la sua condanna a morte. «Compare Nunzio viene ammazzato a San Vittore Olona, in maniera quasi comica – racconta Saviano – i due sicari ordinano due cappuccini e poi ammazzano compare Nunzio che voleva essere padrone a casa sua». Rho, Bollate, la periferia di Milano sono i nuovi centri del potere criminale: «Il futuro delle mafie è quello di fare la scissione al nord». Saviano cita anche la riunione di Paderno Dugnano tra i vari capi della 'ndrangheta lombarda, nel circolo Falcone e Borsellino, quando Pino Neri (considerato uno dei capi della 'ndrangheta lombarda) detta le nuove regole delle gerarchie 'ndranghetiste e nomina il nuovo capo della Lombardia.

Nel suo monologo lo scrittore racconta anche dell'incontro tra un consigliere comunale della Lega Nord di Pavia (non indagato) e il boss Pino Neri, scatenando una ridda di polemiche tra le fila del Carroccio ma fa di più citando Gianfranco Miglio, considerato l'ideologo del leghismo: «Uno dei padri della Lega, Gianfranco Miglio, disse:«Io sono per il mantenimento della mafia e della 'ndrangheta, il sud deve darsi uno statuto poggiato sul comando, il modello europeo sarebbe un'assurdità e credo che ci sia un clientelarismo buono che serve alla crescita economica, alcune manifestazioni tipiche del sud vanno costituzionalizzate – legge Saviano che poi conclude – sento nelle parole di chi sta contrastando le organizzazioni criminali che vincono perchè stanno nelle imprese e non solo perchè esercitano potere al sud. Non basta arrestare 50 affiliati se poi c'è una legge come lo scudo fiscale, Così c'è il rischio che li aiutiamo a rafforzarsi». La conclusione di Saviano è tutta improntata sulla legalità: «Quando senti che stai agendo perchè queste storie sono le tue storie, quando un sindaco viene ammazzato perchè ha fatto bene il suo lavoro e tu senti che lo hanno fatto a te, quando senti tutto questo capisci che non si può spegnere il fuoco con il fuoco e nemmeno combattere il male con il male. Dal momento in cui qualcuno di noi non sta facendo il male, sta facendo arretrare la mafia di un passo».